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Precognizione e fase ipnagogica

Conoscere il futuro ha diverse implicazioni.
La persona che prevede il futuro può farlo grazie al dono profetico oppure attraverso la
comunicazione con gli spiriti, mediante il raggiungimento di uno stato di trance o con l'utilizzo di altri strumenti.
Che si tratti del dono della preveggenza o altro, prevedere il futuro è una destinazione che può
percorrere strade molto differenti e la precognizione avviene spesso in modo inconsapevole.

Precognizione è essere a conoscenza di un evento prima che questo accada.
Spesso non sappiamo di stare vivendo un'esperienza precognitiva.
Avremo la percezione di avere già vissuto quell'esperienza solo dopo aver visto accadere ciò che
avevamo presentito.
Non ci credi ?
Eppure una galassia di intuizioni e messaggi di confine affollano il nostro quotidiano
in stato di veglia e non.

Hai mai sentito parlare di stato alterato di coscienza?
Le tradizioni sciamaniche conservano la sapienza di viaggiare nella dimensione degli spiriti e
come prevedere il futuro attraverso l'uso di piante psicotrope e altre sostanze naturali che
permettono di raggiungere il distacco dalle percezioni ordinarie e materiali.

Ognuno di noi però è quotidiano testimone di qualcosa di simile.
Pensaci un attimo.
Avviene mediamente due volte al giorno.
Probabilmente stai pensando al sonno, ma non è proprio così.

"La nostra discesa nel sonno e il nostro ingresso nella terra dei sogni segue
un percorso particolare" scrive Gary Lachman nel libro Sognare il futuro.
Mentre cadiamo nel sonno e negli istanti del nostro risveglio attraversiamo un tempo impalpabile
estremamente fertile a cogliere ciò che non possiamo comprendere da svegli.
Stato ipnagogico è il momento di passaggio, la soglia che attraversa la coscienza non più in veglia
ma non ancora scivolata nell'incoscienza del sonno.
Stato di mezzo sogno lo ha definito il filosofo esoterico P.D. Ouspensky.

L'Occidente spiega tutte le fasi del sonno attraverso la variazione delle onde cerebrali:
quando andiamo a dormire per prima cosa scivoliamo nello stato ipnagogico e successivamente entriamo
nella fase non-REM (NREM), associata a onde cerebrali lente. La fase NREM dura circa novanta minuti,
poi entriamo nel sonno REM e le nostre onde cerebrali diventano più veloci, il battito cardiaco e il respiro accelerano
diventando irregolari. In questo momento iniziamo a sognare.
Il resto del sonno procede con fasi alternate di REM e NREM.

La filosofia orientale spiega il passaggio dal sonno alla veglia attraverso l'alternarsi della
fase yang – stato di veglia -  e la fase yin – stato di non veglia. Migliore è la circolazione energetica
dell'individuo e più graduale sarà il passaggio tra le due fasi.
Anche in Oriente il passaggio dall'incoscienza al risveglio è riconosciuto come un particolare stato di
ricettività e attivazione della capacità intuitiva che conserva anche il ricordo dei sogni fatti durante la fase yin.

Dalla filosofia orientale alla ricerca scientifica occidentale, la fase ipnagogica è correlata anche a
numerose teorie esoteriche che riguardano la coscienza.
Molti ricercatori che hanno fatto la storia dell’esoterismo e dell’esplorazione degli stati interiori di psiche e coscienza erano anche esperti ipnagogisti, come C.G. Jung, il già citato Ouspensky e Emanuel Swedenborg.

Sonno e stato ipnagogico non sono la precondizione assoluta per avere precognizioni.
Moltissimi sono gli esempi di premonizioni, intuizioni o visioni del futuro ricevuti da
persone che erano completamente sveglie e in stato di totale lucidità.
Certo è che il sonno e gli stati di “mezzo sonno” sono particolarmente propiziatori alla ricezione di precognizioni.

Invece di avvicinarci al sonno come ad un evento prezioso,
la maggior parte di noi si corica riversando in quel momento le frustrazioni
di un'intera giornata. Attraversiamo lo stato ipnagogico a fatica e senza rendercene conto,
ma è il modo migliore per sprecare una grande risorsa.

Come spiega l'autore Gary Lachman, spesso è sufficiente scrivere i propri sogni al risveglio
per riscoprire magari nel tempo quante intuizioni o vere e proprie precognizioni
abbiamo avuto durante il sonno e lo stato ipnagogico.

Tra le sue caratteristiche, la fase ipnagogica è anche “auto-simbolica”,
come ha scoperto lo psicanalista freudiano Herbert Silberer.
Cosa significa auto-simbolica?
In altre parole, le immagini, i simboli e le voci percepibili mentre ci troviamo
nella fase liminale tra il sonno e la veglia sono, o possono essere,
rappresentativi del nostro attuale stato fisico, emotivo e mentale.
L'ipnagogia allora, termine coniato dallo psicologo e filosofo Andreas Mavromatis,
è anche uno strumento di osservazione dei nostri mondi interiori
oltre ad essere uno stato della coscienza correlato a numerosi fenomeni
di percezione extrasensoriale tra cui la precognizione.

 

Hai vissuto esperienze di precognizione? Scrivici per condividere con noi la tua esperienza.
Se ti interessa approfondire l'argomento puoi farlo con la lettura che suggeriamo:

 

 

 

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