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Mesmerismo e Magnetismo Animale

Mesmerismo e magnetismo animale passando per la fascinazione e le altre grandi intuizioni che hanno fatto da precursore alla psicologia, come il potere dell'immaginazione, il metodo Coué e l'effetto placebo.
La psicologia novecentesca non sempre ha saputo riconoscere l'importanza di tecniche pionieristiche volte a svelare per prime i segreti della mente e i meccanismi rivelatori del funzionamento della psiche umana.
A volte si è trattato di erodere le barriere del pregiudizio o di combattere interessi specifici che hanno preferito un metodo ad un altro meno costoso, altre volte è stato necessario un po' di tempo per consacrare nuovi percorsi.

Così è accaduto con l'ipnosi, ufficialmente annoverata tra le discipline terapeutiche dopo un lungo percorso di riabilitazione. Ma se scaviamo risalendo agli albori della terapia ipnotica troviamo ancora oggi la dottrina del magnetismo animale, il Mesmerismo e il dottor Franz Anton Mesmer (1734 – 1815) che hanno consegnato alla storia della psicologia un contributo fondamentale.

Lo stato mesmerico, lungamente sperimentato da Mesmer e dai suoi seguaci, ha portato a risultati ampiamente riconosciuti e ripetuti – come il medico inglese James Esdaile (1808 - 1859) che in India ha documentato oltre settanta interventi chirurgici effettuati mediante l'utilizzo dell'anestesia mesmerica – ed è questa ancora oggi una disciplina praticata con notevoli applicazioni nel miglioramento delle potenzialità personali, anche attraverso i passi in avanti svolti dalle neuroscienze.
Abbiamo approfondito l'argomento con Paolo Vocca, esperto in Mesmerismo e ipnotista, autore del testo Neuromesmerismo, che ringraziamo per l'intervista:


Cosa si intende esattamente con il termine magnetismo animale e in quali modi è stato utilizzato come forma terapeutica?

Col termine di magnetismo animale si fa riferimento a una teoria sviluppata da Franz Anton Mesmer alla fine del '700, in base alla quale (in estrema sintesi) ogni essere vivente, e in particolare l'uomo, è dotato di una energia definita fluido universale che può entrare in contatto con gli altri viventi.
Attraverso questa energia, se ben conosciuta e padroneggiata, ogni essere umano potrebbe aiutare il suo simile a fini terapeutici.
Ciò si basa sul presupposto che ogni malattia è uno squilibrio di energia tra organi, e un esperto di magnetismo può - attraverso i procedimenti mesmerici - riportare equilibrio negli organi stessi, e dunque determinare una guarigione con mezzi "naturali".


Qual è la differenza tra magnetismo e metodo mesmerico?

La differenza tra magnetismo e metodo mesmerico può essere individuata nel fatto che il magnetismo (pratica peraltro antichissima, conosciuta anche come "imposizione delle mani") riguarda principalmente una sorta di rituale fatto di gesti, chiamati "passi" e "ponti". Con mesmerismo, invece, si intende una metodica basata contemporaneamente sul potere di uno sguardo fascinatorio e sull'uso sapiente del magnetismo.


Ad un certo punto della Storia cala il silenzio sulla tecnica mesmerica: perchè?

In realtà il mesmerismo non è mai "passato di moda", tanto che vi è una vasta letteratura sul tema nell'800 e nel '900, e numerosi esponenti della cultura (non solo esoterica) e spesso anche scienziati si sono cimentati con le antichissime tecniche di fascinazione e magnetismo. Possiamo affermare che la storia, dopo le conclusioni rilasciate alla fine del '700 dalla commissione disposta ad hoc da Luigi XVI (presieduta niente meno che da Antoine Lavoisier e Benjamin Franklin) ha oscurato e interrotto il successo di Mesmer, ma i suoi seguaci ne hanno continuato l'opera (a partire dal Marchese di Puységur).
Ma a quali conclusioni arrivò la suddetta commissione? In pratica certificò che le guarigioni, a volte miracolose, ottenute con la tecnica mesmerica, non potevano attribuirsi all'esistenza di quel fluido/energia ipotizzato da Mesmer, ma semplicemente a fenomeni derivanti dal "potere dell'immaginazione e della suggestione".
Peccato che la stessa commissione di scienziati non si sia preoccupata di indagare a fondo, di conseguenza, le caratteristiche di questa immaginazione e della suggestione (che pure avevano prodotto effetti straordinari e inspiegabili con la "scienza" di allora).


Mesmerismo oggi: quali sono le applicazioni terapeutiche attuali?

Oggi non si può parlare di applicazioni terapeutiche mesmeriche, semplicemente perché il mesmerismo "classico" non è annoverato tra le pratiche terapeutiche riconosciute dalla scienza ufficiale, ma considerato ancora alla stregua di magia o stregoneria (con una spruzzata di "abuso della credulità popolare"). Al più può essere considerata come una pratica olistica, alla stregua di metodiche analoghe quali la Pranoterapia o il Reiki. Ma, come insegna proprio la storia, anche discipline quali l'agopuntura o l'ipnosi erano un tempo considerate ciarlatanerie, mentre oggi fanno parte degli strumenti "ufficiali" dei terapeuti professionisti.


In che modo il mesmerismo si differenza da altre pratiche più note, come l'ipnosi?

Prima di esaminare le differenze tra mesmerismo e ipnosi (termine questo coniato da James Braid nel 1842), giova ricordare che la moderna ipnosi clinica è figlia proprio della pratica e delle teorie del neuromesmerismo, dato che i precursori dell'ipnosi del diciannovesimo secolo avevano tutti studiato la fascinazione e il magnetismo, che poi finirono con l'integrare con l'uso delle suggestioni verbali.
Potremmo riassumere questa storia dicendo che gli esperti in magnetismo si trasformarono in ipnotisti e il sonnambulismo si trasformò in ipnosi. In ogni caso mesmerismo e ipnosi si differenziano soprattutto perché nell'ipnosi è privilegiata una suggestione verbale, mentre nel mesmerismo ci si avvale della comunicazione dello sguardo, del gesto, del tocco. In entrambe, del resto, si produce nella persona uno stato di trance, in cui è più facile accedere a capacità, potenzialità, latenti e in grado di risolvere più facilmente i problemi della persona stessa.


Cosa intendiamo con il termine di Neuromesmerismo?

Col termine Neuromesmerismo intendiamo una metodica di aiuto innovativa, che si avvale di una comunicazione evoluta che integra e sfrutta in sinergia le potenzialità sia della comunicazione verbale che di quella non verbale.
Una forma potentissima di suggestione, che a sua volta produce una auto-suggestione che mobilita risorse interiori che la persona non immaginava nemmeno di possedere.
La novità rispetto al mesmerismo classico (fascinazione e magnetismo) è data proprio dalla parolina "neuro" che ha dato vita al neologismo: ci si riferisce agli stupefacenti risultati degli esperimenti e degli studi neuroscientifici che vanno sotto il nome di effetto placebo e neuroni specchio. Ormai è un dato acquisito che alcune parole pronunciate in un certo modo, così come l'uso di certi rituali, hanno lo stesso effetto di un farmaco: attivano recettori presenti nelle nostre cellule, che a loro volta attivano sostanze chiamate neurotrasmettitori. La classica "cura finta" che produce guarigioni reali.
Con la scoperta dei neuroni specchio, inoltre, abbiamo finalmente la spiegazione scientifica di come certi sguardi e gesti possano determinare, in chi ci sta di fronte, esattamente gli stati d'animo e le intenzioni che vogliamo produrre (rivalutando, a distanza di 250 anni, il potere dell'occhio e della mano...).
Il neuromesmerismo, in sostanza, è una sorta di comunicazione evoluta che produce una forte suggestione nella persona, portandola in uno stato di equilibrio tra intelletto, emozioni e corpo.
Può quindi essere utilizzato come metodo a se stante di problem solving o di coaching, o come strumento nelle mani di terapeuti professionisti per rendere più efficaci le loro cure, e l'aderenza alle stesse da parte del paziente.
Volendo riassumere cosa fa davvero il Neuromesmerismo potremmo dire che aiuta la mente delle persone a trasmettere l'atto di volontà, di cambiamento, al corpo, nell'unico linguaggio che il corpo capisce. Perché a pensarci bene, tutti noi sappiamo "cosa" fare per superare una difficoltà, ma al momento dell'azione qualcosa ci blocca, come se il corpo non volesse saperne di obbedire alla mente. Il vero problema è che la mente presume di ordinare al corpo di eseguire un compito, usando il linguaggio delle parole: un linguaggio che il corpo non conosce.
Proprio il linguaggio diverso, questo alfabeto particolare, è quello che conosce e adopera il neuromemerista, e proprio attraverso la comunicazione evoluta e potentemente suggestiva mette le persone in grado di ottenere il cambiamento, il miglioramento agognato.

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