Dopo la morte della madre, Harry Houdini, uno degli illusionisti escapologi più
celebri di tutti i tempi, alla ricerca di una risposta sulle reali possibilità di
comunicazione tra i vivi e i morti, si avvicinò allo Spiritismo.
Non trovando niente di vero né di concreto dietro ai cosiddetti “fenomeni
medianici”, forte della sua trentennale esperienza nel campo del mistero e
dell’illusionismo, portò avanti una personale “crociata” per smascherare medium
e sensitivi, rivelandone trucchi e stratagemmi.
Un mago tra gli spiriti fu il primo libro del Novecento, documentato e brillante,
che si propose di tracciare una storia critica dello spiritismo fin dalle sue origini.
Ottenne alla sua uscita ottime recensioni e fu ben accolto dai lettori, sfruttando
la grande popolarità di cui all'epoca godeva lo spiritismo.
Nei primi capitoli, infatti Houdini passa in rassegna, servendosi di notizie di
prima mano, tutti quei medium assurti agli onori della cronaca - dai fratelli
Davenport a Henri Slade, da Daniel Dunglas Home a Eusapia Palladino - le cui
prodezze qualcuno, come l'amico Conan Doyle, riteneva oltremodo veritiere,
nonostante fossero stati colti in fallo più di una volta.
Nella seconda parte, affronta invece la materia per grandi tematiche
- la scrittura automatica, la fotografia spiritica, la produzione di ectoplasmi,
i metodi di controllo - raccontando man mano diversi aneddoti della sua vita
e giungendo all'implacabile conclusione che nessuna delle manifestazioni a
cui aveva assistito lo avevano sconcertato né avevano caratteristiche di
autenticità.
Indice libro
- Prefazione
- Le origini dello spiritismo
- I fratelli Davenport
- Daniel Dunglas Home
- Eusapia Palladino
- Ann O' Delia Diss Debar
- Il dottor Slade e le sue lavagnette spiritiche
- La scrittura su lavagna e altri metodi
- Fotografia spiritica
- Sir Arthur Conan Doyle
- Ectoplasma?
- Conseguenze dello spiritismo
- Investigazioni: valide e meno valide
- Come i medium ottengono le informazioni
- In cosa credono gli spiritisti
- Gli illusionisti che smascherano le frodi
- Conclusioni
- Bibliografia