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La dottrina del risveglio

€ 28,00€ 26,60
Categorie: Edizioni Mediterranee, Filosofia e Tradizionalismo, Ebook
Collana: Edizioni Mediterranee - Opere di Julius EvolaEdizioni Mediterranee - Opere di Julius Evola

Julius Evola

(19 maggio 1898 - 11 giugno 1974), nasce a Roma da famiglia siciliana di nobili origini. Formatosi sulle opere di Nietzsche, Michelstaedter e Weininger, partecipa alla prima guerra mondiale come ufficiale di artiglieria. L'esperienza artistica lo avvicina a Papini e a Marinetti, a Balla e a Bragaglia, ma è l'incontro epistolare con Tzara che lo impone come principale esponente di Dada in Italia: dipinge ed espone i suoi quadri a Roma e a Berlino, collabora alle riviste Bleu e Noi, elabora testi teorici (Arte astratta, 1920, definito da M. Cacciari "uno degli scritti filosoficamente pregnanti delle avanguardie europee"); scrive poemi e poesie (La parole obscure du paysage intérieur, 1921). Iscrittosi alla facoltà di Ingegneria, giunto alle soglie della laurea, vi rinuncia per disprezzo dei titoli accademici.

1995
Jean Varenne
280
17x24
9788827210888
EVOLA
Opere di Julius Evola
tradizione, filosofia
Evola

Nuova edizione riveduta. Con un saggio introduttivo di Jean Varenne .
In quest'opera Julius Evola si propone di mettere in luce la natura vera del buddhismo delle origini, dottrina che doveva sfaldarsi fino all’inverosimile nella gran parte delle forme successive, quando, per via della sua divulgazione e diffusione, essa divenne più o meno una religione. In realtà, il nucleo essenziale dell’insegnamento aveva avuto un carattere metafisico e iniziatico. L’interpretazione del buddhismo come una mera morale avente per fondo la compassione, l’umanitarismo, la fuga della vita perché “la vita è dolore”, è quanto mai estrinseca, profana e superficiale. Il buddhismo è stato invece determinato da una volontà dell’incondizionato affermatasi nella forma più radicale, dalla ricerca di ciò che sovrasta sia la vita che la morte. Non è tanto il “dolore” che si vuole superare quanto l’agitazione e la contingenza di ogni esistenza condizionata, le quali hanno per origine, radice e fondo la brama, una sete che per la sua stessa natura non si potrà mai spegnere nella vita comune, un'intossicazione o “mania”, una “ignoranza”, l’accecamento che spinge verso un disperato, ebbro e cupido identificarsi dall’Io con l’una o l’altra forma del mondo caduco nella corrente eterna del divenire, del samsâra. Il nirvâna non è che la designazione del còmpito negativo, consistente nell’estinzione (della sete e della “ignoranza” metafisiche). La sua controparte positiva è l’illuminazione o risveglio (la bodhi), donde, appunto, il termine Buddha, ossia “lo Svegliato”. Da qui il titolo del presente libro. Essendo stato il Buddha non un brahmâna, ma un appartenente alla casta guerriera, viene qui messo in rilievo il carattere “aristocratico” del buddhismo, la presenza in esso della forza virile e guerriera (il ruggito del Leone è una designazione dell’annuncio del Buddha) applicata ad un piano non materiale e non temporale, in aperto contrasto con le accennate interpretazioni sfaldate, quietistiche e umanitarie di essa. Il fine precipuo e eminente dell’ascesi buddhista è la distruzione della sete, il decondizionamento, il risveglio, la Grande Liberazione.
Da questo punto di vista, Julius Evola ha messo in risalto come almeno una parte delle discipline esposte sia anche suscettibile di una applicazione nella stessa vita nel mondo, per la fortificazione dell’intimo animo, per realizzare un distacco, per enucleare in sé qualcosa di invulnerabile e di intravolgibile. Questa ascesi “aristocratica” può dunque avere anche un valore immanente, proprio in un’epoca come l’attuale, al fine di far da antidoto al clima psichico di un mondo caratterizzato da un insensato attivismo, dall’immedesimazione in forze vitali, irrazionali e caotiche. L’Autore, tuttavia, pur procedendo a simili precisazioni e pur tratteggiando adeguatamente la cornice dottrinale essenziale del buddhismo, si occupa soprattutto del lato pratico, dell’ascesi del buddhismo, con una esposizione sistematica basata direttamente sui testi. Lo stesso Buddha infatti si presenta come un uomo il quale si è aperta la via da sé, con le sue sole forze, come “combattente asceta”, anche se poi egli ha costituito il punto di partenza di una catena di maestri e di corrispondenti influenze spirituali. Il lato importante del buddhismo delle origini è pertanto l’esigenza pratica, il primato dell’azione e l’avversione per ogni vano speculare.

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