Con i "tipi psicologici" junghiani. Questo libro costituisce il terzo dei quattro volumi di Meier in cui si articola il “Trattato di psicologia junghiana”. Con esso l’autore si colloca di diritto tra i grandi “teorici” della coscienza. In esso vengono considerati “i postulati della coscienza”, “la struttura della coscienza” (orizzontale e verticale), “la sede della coscienza”, “l’atteggiamento e le funzioni della coscienza”. Gli ultimi capitoli del testo che riguardano, appunto, quest’ultimo argomento: la tipologia junghiana, servono a spiegare uno dei libri di Jung (“tipi psicologici”) tra i più difficili e complessi. Soprattutto il capitolo dedicato alla “descrizione dei tipi psicologici”, per la sua estrema chiarezza e semplicità, sembra offrirsi a un vasto pubblico di studenti, cultori, o semplici appassionati della psicologia del profondo. Il libro, permeato di un certo distaccato misticismo, investe, dunque, problemi filosofici, medici e speculativi in senso lato. Cionondimeno, la coscienza stessa, più che studiata, sembra contemplata. Un mistero e un enigma che va solo descritto, e non spiegato, pare dire Meier, in quanto al mistero della coscienza si collega pure quello della creazione e della vita. 8 tavole fuori testo a colori.