“Come approcciare il fenomeno religioso? Quando non ci si vuole attenere a uno studio
di semplici circostanze storiche e psicologiche, bisogna anzitutto riconoscere che quel
fenomeno rappresenta una realtà positiva la quale è insieme una e diversificata,
comporta cioè modi quasi equivalenti circa l’essenziale; giacché ‘tale religione’ è una
cosa e la ‘religione in quanto tale’ è un’altra. Quest’assioma è tuttavia insufficiente se
non ammettiamo a un pari il carattere soprannaturale – non soltanto psichico o sociale
– del fatto religioso; carattere che è il contenuto stesso e il motivo della religione ed è il
solo a renderla degna d’interesse”.
“Il linguaggio della religione è il simbolismo, e questo è ciò che al tempo stesso separa e
unisce. Il simbolismo costituisce la particolarità insieme illuminante e separativa che
caratterizza le religioni, e ancora il simbolismo, per la sua validità universale e la sua
illimitatezza in profondità, permette invece di pervenire alla religio perennis; di liberare
il contenuto uno, e la ragion d’essere, del fenomeno religioso.
Il fenomeno dà conto della duplice missione dell’uomo, del suo dharma a due
dimensioni: conoscere l’Assoluto movendo dal contingente e manifestare il primo nel
secondo”.
(dalla Prefazione dell’Autore)
“Non ho potuto evitare, alla lettura di questo libro, un sentimento d’ammirazione per la
finezza e l’equilibrio dei propositi di F. Schuon”.
(R.A. Ninck)