Nell'opera di Frithjof Schuon il Vedanta - la più influente delle scuole filosofiche
induiste - si confronta con l'uomo occidentale e i suoi paradigmi: dai principi alle
prospettive fondamentali fino alle dimensioni morali e spirituali.
“Le fonti delle nostre certezze trascendenti sono i dati innati, connaturati
all’intelligenza pura, ma “scordati” dopo la “perdita del Paradiso”.
Perciò la conoscenza principale, secondo Platone, è unicamente una “reminiscenza”,
ed essa è un dono, il più delle volte attualizzata da discipline intellettuali e spirituali,
Deo iuvante”.
"Conoscere, volere, amare: è qui la natura dell’uomo, e di conseguenza la sua
vocazione e il suo dovere. Conoscere completamente, volere liberamente, amare
nobilmente; o in altre parole: conoscere l’Assoluto, e le sue relazioni col relativo;
volere ciò che s’impone a noi in funzione di tale conoscenza; e amare il vero e il bene,
e quanto li manifesta quaggiù; amare pertanto il bello che conduce a essi”.
(dalla prefazione dell’Autore)
“Leggendo Schuon ho l’impressione di procedere in parallelo con lui, e talvolta
desidero vedere qual è il suo pensiero per quel che concerne la mia tradizione ed
esperienza… Credo che abbia proprio la visione corretta… Lo apprezzo sempre più…
Sono grato di essere in contatto con uomini come lui”.
Thomas Merton (lettera a Marco Pallis, in The Hidden Ground of Love)
“E' un prodigio, intellettualmente riguardo alla religione, sia in profondità sia in
ampiezza, è l’esempio del nostro tempo. Non conosco nessun pensatore vivente che
inizi a rivaleggiare con lui”.
Huston Smith
Indice libro
- Prefazione
- Capitolo 1 - Principi e Radici
- Capitolo 2 - Prospettive Fondamentali
- Capitolo 3 - Dimensioni Morali e Spirituali