La pratica giapponese per riconnettere città e campagna
Kuni in giapponese significa “nazione”, ma anche nuova comunità autosufficiente, che abbraccia ogni individuo nella sua interezza e dove tutti sono uguali. Un kuni può essere creato ovunque, persino un villaggio in via di estinzione può ritrovare un futuro. Ci disperiamo per la riduzione delle aree rurali e siamo impauriti dalle città che crescono a livelli mostruosi, siamo abbagliati dalle immagini, schiavizzati dalle mode e costretti a comprare, comprare, comprare. Ma possiamo smettere di farlo. Un kuni è una comunità che ha raggiunto un equilibrio tra senso di appartenenza e senso di libertà adottando un approccio olistico per aiutare realtà fragili a rifiorire facendo rivivere vecchie tradizioni, fornendo servizi socialmente utili, creando stili di vita alternativi alla città.
Vai alla video intervista a Richard McCarthy pubblicata sul nostro blog
Indice Libro
- Prefazione di Kathleen Finlay
- Ringraziamenti
- Manifesto kuni
- 1. Un forestiero entra in un kuni
- 2. Un kuni è una comunità
- 3. Il giorno in cui tutto ebbe inizio
- 4. Cominciò con una foresta
- 5. Crisi rurale
- 6. Le giuste dimensioni: quando la popolazione è troppo esigua o troppo numerosa
- 7. La strada che conduce al kuni inizia con la raccolta delle patate
- 8. Un’industria con dei limiti
- 9. Il futuro dei kuni
- 10. Confessioni di un “poligamo spaziale”
- Sugli Autori