Disubbidire! Ribellarsi! Liberarsi! Realizzarsi!
Evolvere! Possiamo farcela!
È difficile dire se Lo zen e l’arte della ribellione a bordo di un sidecar nella fantastica storia di Arianna sia più un’esposizione dell’arte della ribellione o il racconto della storia di Arianna. Nel libro coesistono armoniosamente formazione interiore, stupore e divertimento.
Il testo – costruito con mattoni di narrativa, psicologia e filosofia – racconta un’avventura di ribellione agli arconti, i quali rappresentano le norme, le leggi, le regole che abbiamo introiettato e che ci rendono misurabili, prevedibili, governabili.
Tutti passiamo attraverso una potente programmazione inconscia – che i più chiamano educazione – la quale, però, non riesce mai a domarci fino in fondo. Una scintilla del fuoco della libertà delle origini rimane sempre accesa in noi e, arrivati a un certo punto, possiamo coltivarla per ritrovare noi stessi e ridestarci da un sonno ipnotico.
Il libro narra la storia della scoperta del fuoco interiore, la sua liberazione e infine l’affermazione della libertà dai condizionamenti. Il processo di ribellione e liberazione è la nascita di un uomo nuovo e di un mondo nuovo. Ma la storia di Arianna è la storia del lettore, le battaglie di Arianna sono le lotte del lettore.
La metafora narrativa, dunque, non è che il mezzo dell’avventura della coscienza, la quale esplora territori al di fuori della mappa conosciuta del reale: i territori degli outsider, dei maghi e dei poeti.
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