Bruce Lee è passato per il mondo delle arti marziali e per quello cinematografico, brillante come una meteora. Il 20 luglio 1973 ad Hong Kong, tuttavia, come una meteora è svanito, rapito da una morte improvvisa, alla prematura età di 32 anni. Bruce Lee iniziò i suoi studi di arti marziali con il Wing Chun, sotto la tutela dello scomparso Yip Man, per superare l’insicurezza personale causata dalla vita cittadina di Hong Kong. Forse perché il suo addestramento lo aveva portato a sfiorare il fanatismo, egli fu in grado di maturare e raffinarsi fino a divenire un filosofo, un tecnico ed un innovatore delle arti marziali. Dopo uno studio intensivo dei vari stili e delle varie teorie, Bruce Lee sviluppò una tecnica individuale, cui in seguito dette il nome di Jeet Kune Do, la tecnica del pugno che arresta. Emula i suoi predecessori non solo nell’addestramento fisico e nelle biblioteche voluminose sulle arti marziali (più di duemila libri), ma anche nella sua istruzione formale (una specializzazione in filosofia all’università di Washington, Seattle). Lee ha saputo anche combinare la sua abilità nelle arti marziali con la conoscenza delle tecniche cinematografiche di recitazione, girando da protagonista diversi film: The Big Boss, Fists of Fury, Way of the Dragon e Enter the Dragon. La morte di Bruce Lee lasciò il pubblico devoto alle arti marziali ed ai suoi film in un abisso di incredulità. Per la crescente richiesta di conoscere di più su di lui, viene pubblicato il suo Jeet Kune Do, che ora è seguito da questa serie di libri sulle Tecniche segrete di Bruce Lee. Questo primo testo di una serie completa ed organizzata dal suo vecchio amico M. Uyehara, utilizza alcune delle migliaia di immagini tratte dal curriculum fotografico personale di Bruce Lee. Uyehara è stato uno dei primi allievi di Bruce Lee.