La scienza del ventesimo secolo ha elargito all’umanità una generosa messe di doni: le ha portato benessere materiale e ha ampliato i suoi orizzonti mentali; ma ha anche prodotto un grande disagio interiore; e a poco a poco ha fatto perdere di vista i principi etici e spirituali più comuni, baluardo di ogni grande civiltà del passato. Oggi i valori assoluti sembrano un sogno irragiungibile. Il nostro è un mondo nuovo e inconsueto di relatività. E dunque essenziale cercare di sostituire il nostro perduto senso dei valori. J. Donald Walters considera la realtà da un punto di vista completamente nuovo e libero, giacché collega direttamente la filosofia alla scienza moderna e alle leggi della natura. Questo libro, che porta chiarezza nella storia della filosofia occidentale, offre una radicale e limpida soluzione al nichilismo, e a quello che l’Autore definisce il problema del “nonsenso”. Egli collega in modo autorevole l’approccio scientifico a una seria indagine filosofica, dimostrando che di fatto i valori esistono, ma nell’ordine naturale e nelle leggi che governano la natura, oltre che nel comportamento umano. Crisi ne/pensiero moderno costruisce dei ponti: riesce a conciliare controversie considerate prima d’ora irriducibili; là dove altri hanno visto solo contraddizioni, riesce a cogliere connessioni, osservando le cose da una prospettiva di eccezionale ampiezza. Questo libro non mette in discussione le scoperte scientifiche. Al contrario, le pone in una luce completamente nuova, giungendo - tra l’altro - a dimostrare che la realtà fondamentale dell’universo è coscienza pura. «Vi prego -scrive l’Autore - di accostarvi a questo libro come a qualcosa di nuovo - o, se preferite, come ad un nuovo punto di vista. Non cercate di determinare a quale scuola di pensiero occidentale si richiami: non deve le sue soluzioni a nessuna di esse. E ricordate che ci vuole tempo per dimostrare di essere nel giusto su temi così difficili. Vi prego quindi di seguirmi, prima di confutarmi, anche se il primo istinto vi porterà a respingere le mie argomentazioni».