Karl Kraus (1874-1936), è scrittore satirico e drammaturgo tra i più grandi di lingua tedesca.
Nel 1899 pubblica il primo fascicolo della rivista Die Fackel, di cui è e resterà unico editore, direttore e redattore, che ottiene un enorme successo.
Per 37 anni porterà avanti la sua opera dissacratoria - avvalendosi tra l'altro di prestigiose collaborazioni quali August Strindberg, Oscar Wilde, Franz Werfel e Georg Trakl.
La sua produzione si arricchisce via via di parecchi volumi di aforismi e di raccolte liriche.
Nel 1917 termina il grande affresco drammatico sul crollo dell'Impero, Die letzten Tage der Menschheit - Gli ultimi giorni dell'umanità, tra i massimi capolavori drammatici del secolo scorso.
La malattia e l'incombente minaccia hitleriana, della quale Kraus intuisce subito tutto l'orrore, lo inducono a tacere. Muore nel 1936, dopo aver assistito al puntuale verificarsi della catastrofe.
La libertà di pensiero ce l'abbiamo. Adesso ci vorrebbe il pensiero.
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