TRADUZIONE DAL LATINO E SAGGIO STORICO-FILOSOFICO INTRODUTTIVO di ANDREA MELIS
Filosofia meditativa è una delle testimonianze più illuminanti ed avvincenti per comprendere cosa l’alchimia interiore realmente sia, quali i suoi fondamenti pratici, quali e quanti i gradi che scandiscono l’iter interiore della Grande Opera. All’interno del corpus degli scritti dorniani, il testo spicca per la descrizione puntuale, preziosissima per trasparenza, che egli propone della prassi alchemica nel suo punto più delicato, laddove il linguaggio dell’ermetismo – integrato all’interno di un orizzonte filosofico-religioso cristiano e platonizzante – con le sue visionarie prescrizioni, s’interseca, si avviluppa e si sovrappone alla prassi ascetico-devozionale, facendosi metafora e simbolo di un’ars practica di natura essenzialmente teurgica, volta a trasmutare spiritualmente le potenze psichiche dell’uomo e del cosmo che lo rispecchia.
Ciò che ha costituito secolare oggetto di contesa, ossia la legittimità stessa di un’intepretazione in chiave spirituale e interiore dei testi di alchimia, o almeno di una parte di essi, per Dorn è dato acquisito, dichiarato punto di partenza, evidente e acclarato come in pochissimi altri autori. E anche a voler ammettere che l’alchimia fisica non sia interamente riducibile a quella spirituale, Dorn mostra come la prima non potrebbe minimamente sussistere senza il fondamento della seconda.