Pubblicato nel 1984, questo libro all’avanguardia presentò un profilo agghiacciante della mente criminale che scosse i miti radicati sulle origini del crimine e sui modi per combatterlo. Oggi, dopo ventisei anni di ulteriori conoscenze e approfondimenti, Stanton Samenow ne offre un’edizione accuratamente aggiornata.Trent’anni di studi condotti sui criminali avvalorano la sua tesi che le cause della criminalità non sono la miseria o la violenza veicolata dai media, ma piuttosto una particolare forma mentis – spesso già evidente nell’infanzia –che differisce in maniera allarmante da quella del cittadino responsabile.Anche se si sono affermati nuovi tipi di crimini, o almeno sono divenuti più visibili all’attenzione pubblica – dai maltrattamenti tra le mura domestiche alle stragi nelle scuole – poco è cambiato nel modo di affrontarli. I programmi diriabilitazione basati sull’assunto – ancora tutto da dimostrare – che la colpa del crimine sia più della società che di chi lo commette, si sono rivelati inadeguati. Per intraprendere un programma correttivo realmente efficace bisogna partire dall’idea che il criminale sceglie il crimine, sceglie di rifiutare la società molto prima che la società rifiuti lui. Egli valuta le persone unicamente nella misura in cui può usarle per i suoi fini e non ha bisogno di giustificare le proprie azioni a se stesso. Solo “responsabilizzandolo”, portandolo a vedersi com’è veramente e a sviluppare schemi di pensiero consapevoli, possiamo cambiare il suo comportamento.