Prima che le divinità maschili spodestassero la religione matriarcale, in tempi lontanissimi regnava la religione primigenia della Grande Madre. Chiamata Iside, Ishtar o Gea o con altri nomi, essa rappresentava la dea Terra con il suo duplice aspetto, uno positivo e luminoso, in quanto apportatrice di fertilità, raccolto, abbondanza, l'altro negativo e oscuro, addirittura tremendo, di dea dell'infertilità, della carestia, della distruzione. Il ciclo continuo, ininterrotto della vita, segnato da nascita, morte, rinascita oppure divenire, essere, morire.
I luoghi di culto della Grande Madre in Europa e altri continenti sono innumerevoli, alcuni in superficie, altri sotterranei, perché posti a più stretto contatto con le correnti energetiche telluriche.
Proprio dalla Grande Madre derivano le Vergini Nere, le Madonne Nere dal volto scuro venerate in molti santuari in Borgogna, in Alvernia e in Linguadoca. Ma quale mistero si nasconde dietro le loro figure e il loro simbolismo? È questa la domanda cui questo libro si propone di dare una risposta. Un lungo itinerario alla ricerca della soluzione a questo mistero affascinante, attraverso un passato lontanissimo animato da popoli vari con i propri culti e rituali: celti, galli, romani, arabi, e poi un percorso attraverso il Medioevo, che ci appare insolitamente rutilante di colori, attraverso la sua storia, le saghe, le leggende. Templari, alchimisti, catari, eretici, pellegrini, santi, streghe, trovatori, dame dell'amor cortese, la civiltà europea e quella islamica: tutto questo fitto intreccio si nasconde dietro l'enigmatica Madonna Nera.
Il viaggio termina ai giorni nostri, alle porte di una militante teologia femminista che si riallaccia, o almeno tenta di riallacciarsi, alla religione primigenia della Grande Madre. Gruppi di donne negli Stati Uniti, in Germania e in altri paesi europei riprendono gli antichi rituali legati alla sua figura, riunendosi per farli rivivere e parlando a tale proposito di ‘religione del futuro’, un culto che, tra l'altro, va di pari passo con il movimento ecologico perché "come madre [la Madonna Nera] può esigere che i suoi figli riflettano sul modo in cui essi trattano l'uno con l'altro e si servono delle risorse concesse dalla vita".