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Basket: la difesa

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Categorie: Gli introvabili


Giancarlo Primo

Nato a Roma nel 1924, ha iniziato la pratica sportiva fin da giovanissimo, dedicandosi prima al calcio e al nuoto, e quindi alla pallanuoto. In quest'ultima specialità militò in squadre di serie A. Intrapresa anche la pallacanestro, per alcune stagioni praticò ambedue gli sport nei massimi campionati italiani. Dal 1947 al 1951 giocò, nel Sasket, 40 partite in maglia azzurra. Nel 1954 iniziò la sua carriera di allenatore, e neI 1969 fu nominato Istruttore Tecnico Nazionale, portando la squadra azzurra a brillanti risultati, tra i quali fanno spicco il 3° posto ottenuti due volte nel Campionato Europeo (1971 e 1975), il 4° posto nel Campionato del Mondo del 1974, il 1° posto nella Coppa Europa 1974, ed 4° e 5° posto conseguiti rispettivamente nelle Olimpiadi di Monaco (1972) e di Montreal (1976). Sotto la sua guida, l'italia è riuscita anche a battere le forti squadre degli Stati Uniti e dell'URSS. Ha pubblicato, in questa stessa collana: BASKET - L'attacco.

208
98 disegni didattici 65 foto
9788827204016
SPORT
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Quando sul finire del 1891 il Prof. Naismith, insegnante al College dell'YMCA di Springfield nel Massachussets, "presentò" il nuovo gioco di squadra - basket negli Stati Uniti, pallacanestro in Italia - da lui ideato, le norme che lo regolamentavano erano tredici; poche ma essenziali. Queste norme, tuttavia, Naismith aveva corredato da note illustrative centrate sullo spirito del gioco (correttezza, intelligenza abbinata alla forza atletica) e sul suo contenuto agonistico. Naismith per il tema di come si doveva giocare diede la precedenza alla "difesa" e poi all'attacco, affermando, come il tempo ha da allora ad oggi dimostrato, che una squadra è forte e gioca bene se è forte in difesa. ed è vero, anche se per la mentalità corrente, almeno in taluni sport di squadra, quando si parla di difesa automaticamente si è portati a pensare al "non gioco". Se tanto si verifica in altre discipline, non si registra nel basket. La "difesa" non va presa alla lettera o all'insegna del motto del "prima non perdere". Tanto più che nella pallacanestro, in una squadra tecnicamente organizzata, la difesa impegna tutti i giocatori allo stesso modo in cui questi sono ugualmente impegnati in azione d'attacco. In difesa si neutralizza, o si tenta di neutralizzare, l'attacco avversario con la conquista della palla per poi "aprire" rovesciando la situazione. L'evoluzione costante del gioco - fattore importante perché sollecita la migliore tecnica rendendo il basket seòpre più spettacolare - ha portato ad assegnare alle "difese" un ruolo sempre più importante. Infatti è dalla difesa che prende avvio la manovra e sono i difensori gli uomini ai quali è affidata l'impostazione dell'azione, la sua regia. È per questo motivo che Giancarlo Primo, nel dare alle stampe la sua prima opera sulla pallacanestro, ha trattato della difesa. Che non si tratti di giocatori condizionati soltanto a sospingere la propria squadra in attacco, lo evidenzia il basket moderno che ha tra i suoi maggiori protagonisti non più soltanto il "pivot", il centro, l'uomo che molti ritengono debba soltanto segnare, ma bensì le "difese" che oggi hanno completato il loro bagaglio tecnico con il tiro. Sono quindi giocatori difensori-attacanti così come i secondi sono ugualmente difensori. La "difesa" pertanto è un tema corale che impegna tutta una squadra e cade in errore chi ritenga costituisca un coercitivo all'agilità della manovra. Al contrario la "difesa" accentua la pressione in attacco in perfetta corrispondenza allo spirito sul quale si basa il gioco del basket, proprio come il prof. Naismith aveva auspicato. Sottolineando il tema della difesa-attacco, Primo interpreta e vive pienamente lo spirito del gioco, così come era stato inteso dal suo ideatore.
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