Una preziosa raccolta di aforismi, massime, poesie e preghiere.
Per Hazrat Inayat Khan l’arte è un mezzo per esprimere la concezione spirituale Sufi.
Egli divenne così il musicista dell’anima. Ecco quanto dice riguardo alla sua rinuncia
alla musica: “Ho rinunciato alla musica perché da essa avevo ricevuto tutto ciò che
dovevo ricevere. Ora non sono più gli strumenti che voglio accordare ma le anime.
Se vi è qualcosa nei miei pensieri filosofici è la legge dell’armonia; come ci si deve
mettere in armonia con se stessi e con gli altri. Ho trovato che in ogni parola vi è un
valore musicale, che vi è melodia in ogni pensiero, un’armonia in ogni sentimento.
Suonai la Vina fino a quando il mio cuore si trasformò in questo strumento; ho offerto
allora questo strumento al Musico Divino: l’Unico Musico che esiste. Da allora sono
diventato il Suo flauto e quando Egli lo desidera io suono la sua musica. Le persone che
mi ascoltano mi attribuiscono il merito di questa melodia; in realtà; non è dovuta a me,
ma al Musico che suona”.
Libro composto da due opere: “Gayan” e “Vadan”; “Gayan” significa “Canto”, ed il
carattere ritmico dell’opera esprime l’Armonia del Pensiero Divino di cui questi
insegnamenti sono le note che si rivelano all’anima.
“Vadan” ha il senso di “Sinfonia Divina”, la cui esecuzione è lo scopo della Creazione e
ogni anima fa parte di questa sinfonia; tutta la natura lo manifesta, e quando il cuore si
espande, quando l’anima si risveglia; la Divina Sinfonia diventa udibile.