Ricercatezza dell’arcanum nelle Opere alchemiche di C.G. Jung - L'opera di Diego Pignatelli Spinazzola è un approfondimento e recupero del pensiero alchemico di Carl Gustav Jung. Rientrando nella categoria delle opere alchemiche junghiane è dedicato agli addetti ai lavori quali psicologi, analisti e clinici di estrazione junghiana ma si adatta anche ai lettori che si interessano di simbolismo alchemico e vogliono esplorarlo sulla base del pensiero di Jung e dei suoi archetipi.
L'Autore procede attraverso i concetti fondamentali della psicologia analitica di Jung proponendo una originale visione del suo approccio. E' un’opera poliedrica e caleidoscopica che si mantiene sulla metafora alchemica e sui suoi vari nuclei di significato. Dalla prefazione: “Osservando la qualitas numinosa dei processi empirici che stanno sulla soglia, attraverso l’ampio uso della metafora e dell’analogon, l’Autore ha cercato di offrire una solida descrizione della quaternità archetipica e della linea gemellata che intercorre tra gnosticismo e alchimia filosofica. Lo gnosticismo alchemico che Jung privilegiava proveniva dalla sua esatta matrice greca e a questo valgono le tante fonti prese da Berthelot o dal repertorio di Paracelso che in ultimo costituiva per il padre della psicologia analitica una summa di neologismi arcani che in questo testo vengono ripresi offrendo una linea sincretistica a ciò che Jung definiva essere una dominante ctonia (o paradigma del Serpens tricefalo tenebroso) e la risultante celeste della Trinità, in un certo modo costellando il simbolismo alchemico e gnostico con i simboli centrali del Sé in un valevole paradigma etico la cui ermeneutica ci è data di contemplare nell’estetica del volume (vedi anche l’esclusivismo di Jung per le tesi di Gerhard Dorn, alchimista del XVI secolo). È dallo stile segreto e lirico e dai rimandi alla sostanza arcana di trasformazione, l'arcanum, che l’Autore ha attinto originariamente nella produzione degli ultimi lavori dello scienziato svizzero: da Aion (1951) al monumentale Mysterium coniunctionis a Psicologia e alchimia (1944), a Studi sull’alchimia (1929-1954) assimilandone le categorie e le locuzioni in altre parole il latinorum che è fedelmente riportato assieme al Lexicon caro a Jung.
Al di sopra dei simboli centrali del Sé quali il piscator, l’idrolito, la Remora detta pisciculus rotundused Echeneise la teoria organicistica della natura secondo la corrente spagirica di Paracelso, il volume offre anche spunti per ulteriori modelli a livello teorico-clinico secondo la prospettiva riveduta dell’assioma di Maria Prophetissa (dal Terzo procede l’Uno come Quarto) e del valevole paradigma della sincronicità. Centrale nel pensiero di Jung è anche il Rotundum rivisto nelle visioni che ne avevano gli alchimisti dell’“oggetto circolare” e flogistico, quell’organon kyklikon che in moto circolare fa scendere e salire le particelle subatomiche (matrici spagiriche) negli elementa propendendo per un disegno di descensus e ascensus dell’atomo ricavato da una sintesi della monade di Dorneus (XVI secolo). Agli elementi flogistici si succedono quelli dello Scrutiniumchymicum del rosacrociano Michael Maier (1568-1622) e dell’ignis elementalis re et nomine dove alle sintesi dei pianeti vi sono particolari elementi con reazioni fisio-chimiche e flogistiche.
Il presente volume offre quindi una fedele prospettiva dell’inventario junghiano e della ricca messe di vocaboli su cui lo psicologo zurighese enfatizzava in una precisa lirica dalle varianti metaforiche la digressione empirica del suo discorso introducendo un sapiente distillato di sinonimi e simboli gnostici e alchemici. Seppur non approfondendo i vari spunti teorici in questa sede Pignatelli Spinazzola ha cercato di assimilare il linguaggio ermetico di C.G. Jung in una riproposizione dei sui Aione Mysterium coniunctionis ed è dalla visione di questi che viene proposta la Weltanschauung originale dell’autore delle Opere laddove proprio Jung saltava in modo geniale, quasi analogico e vertiginoso, da un tema all’altro mantenendosi comunque speculare al tema della metafora alchemica.
Indice libro
Prefazione
- Introduzione
- Cap. I - Il divario empirico e la tensione morale tra fede e ragione e l'Opera di C. G. Jung
- Cap. II - Il magnete psichico nella psicologia di Aion e Studi sull'Alchimia di C. G. Jung
- Cap. III - L'Echeneis e la sostanza arcana
- Epilogo
- Bibliografia