Nuova Edizione
Con un saggio introduttivo di Marcello De Martino
La riedizione dell’opera, dopo oltre sessant’anni, va a colmare una lacuna esistente nel
novero degli scritti evoliani attualmente in circolazione.
Opera di transizione, o meglio di “congiunzione”, come la definì lo stesso Autore,
tra la fase speculativa del suo pensiero e l’approdo alle dottrine sapienziali dell’Oriente.
L’uomo come potenza rappresenta uno straordinario “luogo” d’incontro tra alcuni dei
più maturi frutti della cultura occidentale e di quella orientale.
Munito della formidabile attrezzatura concettuale filosofica che si era venuto forgiando
principalmente mediante lo studio in profondità dell’idealismo tedesco e sviluppando
l’esigenza insita nel postulare l’inevitabile sbocco magico del pensiero idealistico,
Evola si addentra nella sapienza tantrica, iniziaticamente realizzatrice, e ne interpreta
e chiarisce le istanze metafisiche ed operative.
Opera impegnativa come un arduo sentiero di montagna e com’esso non priva di
insidie – come lo stesso Autore doveva in seguito ripetutamente segnalare
rettificandone alcune impostazioni – essa rappresenta tuttavia un importante punto
di passaggio del pensiero evoliano, per comprendere le complesse tematiche che egli
veniva elaborando e all’interno delle quali operò le scelte che lo condussero oltre.
Un libro di alta tensione intellettuale ed esistenziale, nel quale si confrontano e si
incontrano l’ansia di libertà dell’Occidente e la sete di liberazione dell’Oriente.