L'arte del combattimento a mani nude che assume oggi il nome di Karate ebbe origini probabilmente ben cinque millenni or sono, trasferendosi dall'India alla Cina e quindi in Giappone. Qui nel sec. XV sono nate varie scuole, giunte fino ai nostri giorni. I più recenti Maestri e codificatori del karate hanno fondato scuole che portano tuttora il loro nome. Con il tempo, e con la trasformazione del Karate in semplice attività sportiva, le tecniche più dure e pericolose vennero eliminate, lasciando soltanto colpi inoffensivi di calcio e di pugno o le forme o Kata, che sono esibizioni di cultura nell'arte marziale. Questo libro vuole mostrare una parte delle tecniche trascurate dall'insegnamento sportivo, desumibili dai Kata e dai vari tipi di Kumite, nonché l'applicazione pratica di tutti i Kata dello stile Wadoryu. Ma qual è, a distanza di secoli, il significato e lo scopo di questa disciplina per il praticante di oggi? Egli viene posto di fronte a difficoltà tecniche di livello crescente, messo a confronto con altri praticanti aventi esperienza e preparazione simili. Ciò gli permette di accrescere la conoscenza dei propri mezzi e la consapevolezza di poter migliorare. Lo studio del gesto tecnico non si esaurisce nel tendere alla perfezione, perché può favorire la maturazione del praticante e la sua creatività, nel rispetto del Karate ed oltre.