L’alchimia della felicità è l’argomento di una conferenza tenuta da Hazrat lnayat Khan all’inizio del 1920, ed è posta in questo libro come primo capitolo. Gli insegnamenti di lnayat Khan coprono praticamente ogni aspetto dell’esistenza umana. Da una parte ci sono gli aspetti metafisici: il rapporto fra Dio e l’uomo, i piani e i diversi stadi dell’esistenza, il posto dell’uomo nella crezione, e numerosi altri; dall’altra egli esplora in profondità la vita terrena, analizzandola ed esaminandone i problemi e le possibilità, e indicando la strada verso una esistenza più equilibrata e felice. Per quanto importante ed interessante possano essere lo studio e la pratica degli aspetti metafisici del messaggio Sufi, lnayat Khan ci ricorda costantemente che quello studio e quella pratica sono inutili se la nostra vita quotidiana non è in armonia con tali principi. La reale comprensione della verità avviene vivendola. Il vero scopo della ricerca religiosa è la felicità. Ad essa si può giungere attraverso il processo del quietare la mente, tramite la concentrazione, con la scienza del respiro e con l’amore per Dio, che scioglie il cuore. Allorché il cuore si è riscaldato, in colui che è alla ricerca si sviluppa la conoscenza di Dio e tutti gli aspetti profondi dell’esistenza divengono per lui perfettamente chiari.