Johann Sebastian Bach, probabilmente, è più famoso di quanto sia conosciuto. Perché mai conservare di lui, cristallizzata dalla gloria
Johann Sebastian Bach, probabilmente, è più famoso di quanto sia conosciuto. Perché mai conservare di lui, cristallizzata dalla gloria, l'immagine del «vecchio Kantor» severo e pomposo? Roland de Candé ci svela un personaggio del tutto differente: tenero e collerico, esigente e generoso,paziente e combattivo, accanito nelle sue imprese, appassionato, sensuale. Erudito teologo, impareggiabile virtuoso, esperto nella costruzione di strumenti, Bach possiede, senza alcuna vanità, l'orgoglio del proprio genio. Non tutti sanno che ha estratto la spada contro uno studente di Arnstadt, che ha percorso 400 km a piedi per ascoltare Buxtehude, che è stato incarcerato a Weimar, festeggiato a Dresda, umiliato a Lipsia, ricevuto come un sovrano da Federico II. Potremo seguirlo nei viaggi avventurosi compiuti in gioventù, nelle iniziative audaci, nella famosa visita al re di Prussia, in quello strano incontro tra il giovane sovrano dell' era dei Lumi e il vecchio musicista di un' altra epoca, divenuto ormai cieco.Roland de Candé non manca inoltre di fornire un' analisi estremamente lucida dell' opera bachiana; Bach appare immerso nel suo tempo e, contemporaneamente, faccia a faccia con la posterità, tradizionalista e innovatore, artigiano ed inventore geniale, mirabilmente padrone di una tecnica edi un' estetica descritte qui con rigore e con passione.