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Fabbricanti d'oro

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Categorie: Narrativa, Edizioni Studio Tesi


Gustav Meyrink

Gustav Meyrink

Nasce a Vienna nel 1868... continua a leggere

 

2019
288
12x19
9788876926259
NARRATIVA
Occultismo, mistero

Molti oggi in Italia conoscono i testi di narrativa e saggistica di Gustav Meyrink, soprattutto i primi, stampati innumerevoli volte specie negli ultimi anni. In questo accavallarsi di riedizioni era finora sfuggito un singolare volume, Goldmachergeschichten, pubblicato nel 1925. Si tratta delle storie di tre alchimisti, Laskaris, Sendivogius e Sehfeld, in cui, per la prima e unica volta, Meyrink usa un registro a metà fra la narrazione e la ricostruzione storica, fra cronaca e racconto.

Insomma, una storia romanzata che oggi forse si definirebbe docufiction: la vita, le avventure, le fortune e le disgrazie di tre alchimisti tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Settecento. Un periodo che i lettori non particolarmente esperti della storia dell’ermetismo occidentale potrebbero considerare insolito, abituati forse a immaginare l'alchimista in ambienti e atmosfere medievali.

Nei tre racconti qui tradotti per la prima volta in italiano, Gustav Meyrink ha narrato di diversi personaggi realmente esistiti modificandone, per esigenze narrative, alcune caratteristiche e le stesse vicende storiche. Attraverso le vite dei tre protagonisti e dei loro comprimari, l'Autore compie una ricostruzione affascinante e molto efficace delle abitudini e delle atmosfere delle corti ma anche della gente comune, ma sopratutto dei modi di operare e di pensare degli iniziati, dei figli di Ermete, veri o falsi che fossero.

Qual è lo scopo di questa ricostruzione? Meyrink non ha mai scritto tanto per scrivere: certe cose le conosceva benissimo e, come si può leggere nel racconto che il Curatore di questo libro ha premesso ai tre originali, si cimentò anche nell'alchimia pratica. Oltre al gusto della vicenda misteriosa e della ricostruzione d'ambiente, l'intento specifico dello scrittore è stato distiguere la vera alchimia, quella dei "filosofi" alla ricerca di accrescimento spirituale, dalla falsa alchimia, propria degli imbonitori. I veri iniziati, come narrano la storia e la leggenda, si presentano sempre giovani, compaiono all'improvviso dal nulla per poi scomparire altrettanto misteriosamente lasciando dietro di sé come unica traccia i prodigi che riescono veramente a compiere e doni disinteressati per mettere alla prova i beneficiari. I falsi maestri imbroglioni, chimici prestidigitatori, finiscono malamente e solo qualche volta comprendono i loro sbagli e si pentono.

L'Autore descrive l'Opus in modo mirabile. In ciò che avviene sotto gli occhi di Laskaris, Ignazio e Antonio, la vera e propria nascita di un piccolo mondo nell'uovo alchemico sembra di veder scorrere le immagini dello Splendor Solis quasi che lo scrittore stesso abbia assistito a una operazione del genere. Gustav Meyrink non è mai stato tanto chiaro in merito come in questo suo libro. E in ciò che avvenne nel laboratorio alchemico di un vero adepto.

Leggi la recensione del libro Fabbricanti d'Oro pubblicata da Il GiornaleOff

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