Il Sufismo è stato spesso presentato come una semplice «mistica» dell’Islam, impedendo così di coglierne la natura di rigorosa dottrina esoterica e iniziatica. Seguendo l’impostazione tracciata da René Guénon, questo volume intende appunto dimostrare che la complessa metafisica e i precisi metodi di realizzazione spirituale del Sufismo sono quanto mai lontani da quella vaga religiosità spiritualista alla quale molti occidentali vorrebbero ridurlo. D’altra parte, alcuni hanno voluto leggere le profonde dottrine dei sufi come speculazioni teoriche evolutesi nel tempo, confondendo il loro svilupparsi con quello di una qualsiasi filosofia «profana». In realtà, la dottrina dell’esoterismo islamico non ha nulla a che vedere con le idee dei filosofi o dei teologi, ma rappresenta una disciplina metafisica finalizzata interamente alla realizzazione spirituale dell’essere.
In entrambi gli aspetti del suo magistero – sia per quanto attiene alla dottrina, sia per le operazioni iniziatiche – il Sufismo si differenzia da altre discipline speculative perché fa largo uso del simbolo, per cui ogni immagine o parola viene riportata a un significato superiore e più profondo. Il libro si propone dunque di evidenziare come questi simboli non siano semplici allegorie, cioè rappresentazioni del tutto convenzionali, ma vere traduzioni sul piano umano di realtà d’ordine metafisico, che ci permettono di intuire verità trascendenti altrimenti irraggiungibili.
Una particolare cura è stata dedicata a mettere in risalto le analogie fra l’esoterismo islamico e altre dottrine, orientali e occidentali. Ancora una volta, si dimostra così l’assoluto accordo fra le più svariate tradizioni, che dietro la diversità delle loro forme nascondono un’unica e sovrumana ispirazione.
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